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mercoledì 5 giugno 2013

La casa stregata,Villa Capriglio


Torino si sa che è la città magica per eccellenza, con quelle sue due facce del bene e del male rappresentate dai luoghi occulti della Magia Nera e della Magia Bianca, dell’Alchimia e della Cristianità.

Torino,proprio per la sua indole nasconde dietro ad ogni angolo,ogni cortile, ogni palazzo, leggende e misteri, ma il mistero di cui voglio parlarvi  è quello di una strana villa circondata da rovi e sterpaglie, riconoscibile per il colore giallo, tipico delle abitazioni  patrizie del primo ottocento piemontese, e lo stato di abbandono che la fanno sembrare uscita da film del terrore! (Dario Argento la visionò per i suoi film girati a Torino) E’ li come a segnare il tempo,  guardiana di un luogo che sa di magia ne custodisce la storia e misteri!

La villa si trova  dopo la galleria chiamata “Traforo del Pino”, visibile sulla  destra della strada che  scende verso Torino e la sua immagine lascia subito spazio alla  fantasia.
Se fosse una donna si potrebbe definirla una nobildonna che porta su di sé i segni del tempo, simile ad un libro dalle pagine ingiallite, in cui è racchiusa la storia della nobiltà e del decadimento della monarchia. Ma cosa si può raccontare  di una villa che ha visto tra le sue mura le avventure galanti di re e nobili dame, di sfarzi e danze o forse semplicemente di vita, gioie e dolori di quella nobiltà, della corte sabauda o di segreti incontri tra quei cospiratori che 150 anni fa fecero l’Italia proprio qui, a Torino! 

Di lei si e scritto molto e  di tutto! Dagli sfarzi della corte Sabauda alle piccanti storie dei suoi abitanti, come la leggenda che vuole fosse la dimora di una favorita del re.

C’è chi transitando di notte “tira dritto, veloce” per timore di incontrare fantasmi terrificanti! Qualcuno dice di sentire strani rumori, chi giura di sentire minuetti e risate provenire da dietro le finestre illuminate… di una casa disabitata e in rovina: fantasia o suggestione, poco importa e basta un lampo, il sibilo del vento tra le foglie, un’ombra di ramo scheletrito a rinvigorire le leggende! 

C’è chi dice che tutti quelli che vi hanno abitato sono morti tragicamente e che nessuno riesca ad abitarci per lungo tempo e “con i capelli sbiancati dal terrore” fugge da questa casa in tutta fretta,alle volte lasciando mobili e suppellettili. E c’è chi per nessuna somma di denaro metterebbe mai piede in quella casa nemmeno di giorno!

Forse è solo l’atmosfera e la suggestione” a dare vita alle immagini, ma il mistero si infittisce ancor più quando qualcuno sussurra “E’ la casa del Diavolo! Allo scoccare della mezzanotte di ogni plenilunio per alcuni minuti svanisce nel nulla e non la si vede più!”... e frettolosamente si fa il Segno della Croce, poi “allunga veloce il passo” e si allontana rifiutandosi di accompagnarvi anche solo nel cortile di questa casa misteriosa!

Villa Capriglio - sorge sulla statale del traforo del Pino, che conduce al bivio per Superga sulla destra e inizia il percorso periferico della città di Torino sulla sinistra.
Villa settecentesca dei Melina (1746) sulla cui origine aleggiano molti misteri: si dice che fosse la dimora di una favorita di Vittorio Amedeo II di Savoia. Dai Melina passò a molti altri proprietari, sino ai Cattaneo che nel 1963 la vendettero al Comune.

Si tratta di una “vigna”, ossia una residenza collinare utilizzata dai nobili e dai ricchi borghesi come luogo di piacere. Le sue mura racchiudono molti misteri, ma il più affascinante è indubbiamente quello che dice che in certe notti, allo scoccare della mezzanotte per un attimo sparisca per poi  ricomparire come d’incanto.
La villa costituisce uno dei più significativi esempi di barocco piemontese, dalle influenze Juvarriane. In origine l’ingresso era dalla strada di Mongreno. Oggi si presenta come un luogo ormai disabitato e in forte decadenza, ma lascia trasparire tutta la sua signorile bellezza architettonica esterna, visibile anche nelle decorazioni interne con bassorilievi in stucco, in voga nella prima metà del ‘700, se avrete l’ardire o la fortuna di varcare quella soglia di mistero... ma ricordate a vostro rischio e pericolo

Collocata poco distante dal Traforo del Pino e dalla città di Torino, sorge nel verde della collina con una superficie interna di oltre 1.300 mq su due piani, e con un edificio rurale di 135 mq all’interno del parco che si estende per circa 2.000 mq.
Ristrutturata da Alessio Melina, la villa è originaria del 1706, venne completata nel 1761, come residenza sulla collina di Superga. Come in uso a quell’epoca era un’abitazione posta in una proprietà agricola con annesso un rustico e circondata da terreni coltivati per lo più a vite, in seguito venne trasformata in elegante dimora per i nobili della corte sabauda.

Alle origini era chiamata con il nome dei proprietari “Vigna Marchisio”, in seguito venne acquistata da Giovanni Paolo Melina di Capriglio prendendo il nome di Villa Capriglio.
La signorilità era visibile per lo scenografico anfiteatro con getti d’acqua che la separava dalla collina coltivata a vite e dal parco secolare, ma alla morte di Melina passò al demanio. Quando la proprietà passò al comune di Torino iniziò una grandiosa impresa di restauro, ma per qualche “oscuro motivo” la villa venne abbandonata  e negli anni ’60 venne saccheggiata e devastata.

Nel 1977 ebbe un breve spazio di splendore grazie ad alcune riprese del film “Suspiria” di Dario Argento, ma l’oblio avvolse ben presto questa villa misteriosa quanto affascinante.
Nel gennaio del 1999 l’associazione “I Leonardi” iniziò degli interventi di recupero architettonico e botanico e Villa Capriglio parve risorgere dopo tre decenni di saccheggi e quasi due di discarica abusiva.

Pietro Boffelli e un gruppo di giovani artisti fonda l’Associazione Culturale “I Leonardi” e per un breve periodo quelle mura tra cui aleggiano mille leggende ospiterà le opere di giovani artisti, tra cui una performance di Diamond Dolls nella chiesa sconsacrata e una di Demon Hunter nei sotterranei, e non è mancato  l’Halloween Party che ha trasformato la villa in un luogo allucinante! Ma com’è risorta dalle ceneri, tornerà ben presto nell’oblio e forse non risorgerà più.




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