Torino si sa che è la città magica per
eccellenza, con quelle sue due facce del bene e del male rappresentate dai
luoghi occulti della Magia Nera e della Magia Bianca, dell’Alchimia e della
Cristianità.
Torino,proprio per la sua indole nasconde
dietro ad ogni angolo,ogni cortile, ogni palazzo, leggende e misteri, ma il mistero
di cui voglio parlarvi è quello di una
strana villa circondata da rovi e sterpaglie, riconoscibile per il colore giallo,
tipico delle abitazioni patrizie del
primo ottocento piemontese, e lo stato di abbandono che la fanno sembrare uscita
da film del terrore! (Dario Argento la visionò per i suoi film girati a Torino)
E’ li come a segnare il tempo, guardiana di un luogo che sa di magia ne
custodisce la storia e misteri!
La villa si trova dopo la galleria chiamata “Traforo del Pino”,
visibile sulla destra della strada che scende verso Torino e la sua
immagine lascia subito spazio alla fantasia.
Se fosse una donna si potrebbe definirla una nobildonna che porta su di sé i segni del tempo, simile ad un libro dalle pagine ingiallite, in cui è racchiusa la storia della nobiltà e del decadimento della monarchia. Ma cosa si può raccontare di una villa che ha visto tra le sue mura le avventure galanti di re e nobili dame, di sfarzi e danze o forse semplicemente di vita, gioie e dolori di quella nobiltà, della corte sabauda o di segreti incontri tra quei cospiratori che 150 anni fa fecero l’Italia proprio qui, a Torino!
Se fosse una donna si potrebbe definirla una nobildonna che porta su di sé i segni del tempo, simile ad un libro dalle pagine ingiallite, in cui è racchiusa la storia della nobiltà e del decadimento della monarchia. Ma cosa si può raccontare di una villa che ha visto tra le sue mura le avventure galanti di re e nobili dame, di sfarzi e danze o forse semplicemente di vita, gioie e dolori di quella nobiltà, della corte sabauda o di segreti incontri tra quei cospiratori che 150 anni fa fecero l’Italia proprio qui, a Torino!
Di lei si e scritto molto e di tutto! Dagli sfarzi della corte Sabauda
alle piccanti storie dei suoi abitanti, come la leggenda che vuole fosse la
dimora di una favorita del re.
C’è chi transitando di notte “tira dritto,
veloce” per timore di incontrare fantasmi terrificanti! Qualcuno dice di
sentire strani rumori, chi giura di sentire minuetti e risate provenire da
dietro le finestre illuminate… di una casa disabitata e in rovina: fantasia o
suggestione, poco importa e basta un lampo, il sibilo del vento tra le foglie,
un’ombra di ramo scheletrito a rinvigorire le leggende!
C’è chi dice che tutti quelli che vi hanno
abitato sono morti tragicamente e che nessuno riesca ad abitarci per lungo
tempo e “con i capelli sbiancati dal terrore” fugge da questa casa in tutta
fretta,alle volte lasciando mobili e suppellettili. E c’è chi per nessuna somma
di denaro metterebbe mai piede in quella casa nemmeno di giorno!
Forse è solo l’atmosfera e la suggestione”
a dare vita alle immagini, ma il mistero si infittisce ancor più quando
qualcuno sussurra “E’ la casa del Diavolo! Allo scoccare della mezzanotte di
ogni plenilunio per alcuni minuti svanisce nel nulla e non la si vede più!”...
e frettolosamente si fa il Segno della Croce, poi “allunga veloce il passo” e
si allontana rifiutandosi di accompagnarvi anche solo nel cortile di questa
casa misteriosa!
Villa Capriglio - sorge sulla statale del
traforo del Pino, che conduce al bivio per Superga sulla destra e inizia il
percorso periferico della città di Torino sulla sinistra.
Villa settecentesca dei Melina (1746) sulla cui origine aleggiano molti misteri: si dice che fosse la dimora di una favorita di Vittorio Amedeo II di Savoia. Dai Melina passò a molti altri proprietari, sino ai Cattaneo che nel 1963 la vendettero al Comune.
Villa settecentesca dei Melina (1746) sulla cui origine aleggiano molti misteri: si dice che fosse la dimora di una favorita di Vittorio Amedeo II di Savoia. Dai Melina passò a molti altri proprietari, sino ai Cattaneo che nel 1963 la vendettero al Comune.
Si tratta di una “vigna”, ossia una
residenza collinare utilizzata dai nobili e dai ricchi borghesi come luogo di
piacere. Le sue mura racchiudono molti misteri, ma il più affascinante è
indubbiamente quello che dice che in certe notti, allo scoccare della
mezzanotte per un attimo sparisca per poi ricomparire come d’incanto.
La villa costituisce uno dei più significativi esempi di barocco piemontese, dalle influenze Juvarriane. In origine l’ingresso era dalla strada di Mongreno. Oggi si presenta come un luogo ormai disabitato e in forte decadenza, ma lascia trasparire tutta la sua signorile bellezza architettonica esterna, visibile anche nelle decorazioni interne con bassorilievi in stucco, in voga nella prima metà del ‘700, se avrete l’ardire o la fortuna di varcare quella soglia di mistero... ma ricordate a vostro rischio e pericolo
La villa costituisce uno dei più significativi esempi di barocco piemontese, dalle influenze Juvarriane. In origine l’ingresso era dalla strada di Mongreno. Oggi si presenta come un luogo ormai disabitato e in forte decadenza, ma lascia trasparire tutta la sua signorile bellezza architettonica esterna, visibile anche nelle decorazioni interne con bassorilievi in stucco, in voga nella prima metà del ‘700, se avrete l’ardire o la fortuna di varcare quella soglia di mistero... ma ricordate a vostro rischio e pericolo
Collocata poco distante dal Traforo del
Pino e dalla città di Torino, sorge nel verde della collina con una superficie
interna di oltre 1.300 mq su due piani, e con un edificio rurale di 135 mq
all’interno del parco che si estende per circa 2.000 mq.
Ristrutturata da Alessio Melina, la villa è originaria del 1706, venne completata nel 1761, come residenza sulla collina di Superga. Come in uso a quell’epoca era un’abitazione posta in una proprietà agricola con annesso un rustico e circondata da terreni coltivati per lo più a vite, in seguito venne trasformata in elegante dimora per i nobili della corte sabauda.
Ristrutturata da Alessio Melina, la villa è originaria del 1706, venne completata nel 1761, come residenza sulla collina di Superga. Come in uso a quell’epoca era un’abitazione posta in una proprietà agricola con annesso un rustico e circondata da terreni coltivati per lo più a vite, in seguito venne trasformata in elegante dimora per i nobili della corte sabauda.
Alle origini era chiamata con il nome dei
proprietari “Vigna Marchisio”, in seguito venne acquistata da Giovanni Paolo
Melina di Capriglio prendendo il nome di Villa Capriglio.
La signorilità era visibile per lo scenografico anfiteatro con getti d’acqua che la separava dalla collina coltivata a vite e dal parco secolare, ma alla morte di Melina passò al demanio. Quando la proprietà passò al comune di Torino iniziò una grandiosa impresa di restauro, ma per qualche “oscuro motivo” la villa venne abbandonata e negli anni ’60 venne saccheggiata e devastata.
La signorilità era visibile per lo scenografico anfiteatro con getti d’acqua che la separava dalla collina coltivata a vite e dal parco secolare, ma alla morte di Melina passò al demanio. Quando la proprietà passò al comune di Torino iniziò una grandiosa impresa di restauro, ma per qualche “oscuro motivo” la villa venne abbandonata e negli anni ’60 venne saccheggiata e devastata.
Nel 1977 ebbe un breve spazio di splendore
grazie ad alcune riprese del film “Suspiria” di Dario Argento, ma l’oblio
avvolse ben presto questa villa misteriosa quanto affascinante.
Nel gennaio del 1999 l’associazione “I Leonardi” iniziò degli interventi di recupero architettonico e botanico e Villa Capriglio parve risorgere dopo tre decenni di saccheggi e quasi due di discarica abusiva.
Nel gennaio del 1999 l’associazione “I Leonardi” iniziò degli interventi di recupero architettonico e botanico e Villa Capriglio parve risorgere dopo tre decenni di saccheggi e quasi due di discarica abusiva.
Pietro Boffelli e un gruppo di giovani
artisti fonda l’Associazione Culturale “I Leonardi” e per un breve periodo
quelle mura tra cui aleggiano mille leggende ospiterà le opere di giovani
artisti, tra cui una performance di Diamond Dolls nella chiesa sconsacrata e
una di Demon Hunter nei sotterranei, e non è mancato l’Halloween Party
che ha trasformato la villa in un luogo allucinante! Ma com’è risorta dalle
ceneri, tornerà ben presto nell’oblio e forse non risorgerà più.
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